Valutazione dei riflessi del Neonato
È così piccolo eppure alcuni suoi gesti sembrano già da bambino grande: come è possibile? Si tratta di movimenti riflessi, classici dei primi mesi di vita, scopriamoli insieme.
I riflessi del neonato: cosa sono?
Un riflesso è una risposta motoria automatica ad un particolare stimolo (sensoriale o motorio) o ad una combinazione di stimoli. I riflessi arcaici del neonato sono delle risposte motorie automatiche, controllate dal tronco encefalico, a stimoli esterni o interni.
Questi riflessi sono fondamentali per lo sviluppo psicomotorio del bambino in quanto gettano le basi per lo sviluppo del suo sistema nervoso, sono essenziali per lo sviluppo del controllo della testa, del tono muscolare, dell’integrazione sensoriale e del raggiungimento di tutte le tappe evolutive.
Alcuni riflessi dei neonati sono fondamentali per la loro sopravvivenza, altri invece giocano un ruolo importante perché li aiutano a confrontarsi con ciò che li circonda, ma sono a “tempo determinato”: sono cioè presenti alla nascita, ma scompaiono dopo un po’, in genere nelle prime settimane di vita.
Quali sono?
Vediamo alcuni dei principali riflessi presenti in epoca neonatale:
- Riflesso di suzione
È certamente uno di quelli indispensabili per la crescita e la sopravvivenza stessa del neonato: lo sfioramento all’angolo della bocca, provoca la rotazione della testa in direzione dello stimolo, in seguito le labbra e la lingua effettuano una reazione di avvicinamento allo stimolo, la lingua si ritira, le labbra si chiudono e avviene la suzione.
- Riflesso di prensione:
Se si tocca il palmo della mano del neonato, lui afferra immediatamente ciò con cui è venuto in contatto. Questo riflesso serve per esplorare il mondo attraverso il tatto e, col tempo, si trasformerà in un’azione volontaria, cioè afferrare deliberatamente gli oggetti con le mani.
- Riflesso del Moro:
Sollevando il bambino dal piano prendendolo sotto la schiena e rilasciandolo successivamente ed in modo brusco si scatena una risposta riflessa che si distingue in due momenti:
- all’inizio si manifesta come una brusca estensione e abduzione delle braccia;
- in un secondo momento il bambino allarga le dita a ventaglio e gli arti superiori descrivono un arco di cerchio (tipico abbraccio) per ritornare poi allo stato di flessione adduzione.
- Riflesso della marcia:
Tenendo il neonato sostenuto verticalmente in modo da tenere le piante dei piedi appoggiate su un piano, manifesta un riflesso d’estensione e raddrizzamento delle gambe e del tronco. Spostando il corpo verso l’avanti, il neonato flette ed estende gli arti inferiori nella cosiddetta “marcia automatica”.
- Riflesso tonico asimmetrico del collo:
La reazione si scatena con la rotazione laterale della testa del neonato posto supino che determina una variazione del tono degli arti superiori con l’estensione dell’arto facciale e flessione di quello nucale.
L’acquisizione di questa capacità motoria è condizione necessaria perché si creino le basi per il passaggio a competenze maggiori: il passaggio alla posizione a carponi, che permetterà, l’acquisizione dello schema motorio dinamico, frutto dell’attivazione incrociata degli arti superiori e inferiori.
Quando preoccuparsi?
Nei primi 4-6 mesi di vita extrauterina i riflessi arcaici sfumano e compaiono invece reazioni che concorrono a costruire un’armatura posturale atta a facilitare l’assetto verticale.
La valutazione dei riflessi durante la visita pediatrica è fondamentale per individuare assenza o anomalia di alcuni riflessi oppure, al contrario, la mancata scomparsa dei riflessi arcaici secondo le normali tappe temporali. Entrambe queste condizioni potrebbero essere già un segno precoce di una compromissione dello sviluppo psicomotorio.
Ad esempio, per quanto riguarda il riflesso del Moro, l’assenza o asimmetria di abduzione o adduzione è anormale, così come la persistenza del riflesso nei bambini più grandi, bambini e adulti. L’assenza indica un disturbo profondo del sistema motorio o un disturbo generalizzato del sistema nervoso centrale. Una risposta Moro assente o inadeguata da un lato si riscontra nei bambini con emiplegia, paralisi del plesso brachiale o clavicola fratturata. La persistenza della risposta di Moro oltre i 4 o 5 mesi di età è rilevata solo nei bambini con gravi difetti neurologici.
Ecco che allora la valutazione dei riflessi durante la visita pediatrica nei primi mesi di vita ha lo scopo di rivelare eventuali problematiche nello sviluppo neurologico del bimbo ed in tal caso avviare opportune indagini e/o terapie.
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