Fumo e SIDS, quali correlazioni?
Che fumare in gravidanza sia dannoso e pericoloso è (fortunatamente) ormai noto, ma quali sono nello specifico gli effetti del fumo durante la gravidanza e quelli di un fumo passivo del bambino dopo la nascita? E se a fumare non è la mamma ma chi le sta attorno?
Fumo e SIDS: quali correlazioni
Fumare, in gravidanza e dopo la nascita del bambino, rappresenta il fattore di rischio più significativo dopo la posizione prona nel sonno. Si stima che circa un terzo delle morti per SIDS potrebbe essere evitato se il fumo materno cessasse del tutto a partire dalla gravidanza!
Secondo i Cdc (Center for Disease Control and Prevention) americani, l’esposizione al fumo nel corso della gravidanza triplica il rischio di Sids e quella a fumo passivo nei primi mesi di vita lo raddoppia.
Altro dato estremamente importante è che il rischio SIDS dovuto a un fattore come il “fumo da sigaretta” aumenta in funzione all’esposizione ed è dose-dipendente: ad esempio un bambino che ha entrambi i genitori fumatori avrà un rischio ancora maggiore rispetto a chi ha un solo genitore fumatore.
Anche l’esposizione indiretta al fumo di sigaretta paterno sembra associarsi ad un aumentato rischio di SIDS, ancorché maggiormente contenuto.
Effetti del fumo in gravidanza
Il fumo di sigaretta aumenta il rischio di SIDS sia indirettamente che direttamente. Dal punto di vista “indiretto” il fumo in gravidanza crea tutta una serie di condizioni che sono anche state identificate come “fattori di rischio” di SIDS:
- Accresce il rischio che il neonato sia di basso peso per l’età gestazionale;
- Accresce la probabilità che il bambino nasca pretermine;
- Accresce la probabilità che abbia più frequenti infezioni respiratorie.
Dal punto di vista della sua azione “diretta” il fumo in gravidanza altera lo sviluppo neurologico del bambino e rallenta lo sviluppo dei meccanismi di regolazione cardiorespiratoria.
Effetti del fumo post- gravidanza
Dal punto di vista invece degli effetti del fumo sul bambino nel post partum, si è visto che i meccanismi dannosi e in qualche modo connessi ad un aumentato rischio di SIDS sono i seguenti:
- Il fumo agisce alterando il sistema di risveglio in caso di ipossia/ipercapnia (arousal);
- Il fumo altera la regolazione nervosa e la programmazione dei riflessi;
- I cardiovascolari rendendo il bambino meno in grado di rispondere, attraverso dei riflessi protettivi, ad una eventuale condizione di ipossia.
I meccanismi patogenetici alla base di queste alterazioni sono diversi: sicuramente uno dei meccanismi principali è quello per cui si creerebbe una competizione per i recettori nicotinici e serotoninici da parte della nicotina che andrebbe a sostituirsi ai neurotrasmettori che dovrebbero legarsi a questi recettori: tutto ciò comprometterebbe lo sviluppo neurologico del neonato e lo sviluppo dei suoi meccanismi di difesa.
Fumo e bed sharing:
Sia la American Academy of Pediatrics (AAP) che l’agenzia Australiana raccomandano di mettere il bambino a dormire nella stessa stanza con i genitori (room sharing) per ridurre il rischio di morte improvvisa del neonato, ma aggiungono inoltre di non mettere il bambino nello stesso letto dei genitori (bed sharing) perché questo potrebbe aumentare il rischio di SIDS.
Alcuni studi rilevano l’associazione fra condivisione del letto e aumentato rischio di SIDS, soprattutto in specifiche circostanze e il fumo è una di queste.
Il bedsharing è infatti particolarmente sconsigliato per le seguenti categorie:
- Uno o entrambi i genitori fumatori;
- Uno o entrambi genitori che fanno uso di alcool o sostanze stupefacenti o farmaci che alterano il meccanismo di risveglio;
- Co-sleeping su divani o poltrone o superfici morbide;
- Bambino pretermine o molto piccolo (età < 3 mesi).
In presenza anche di un solo genitore fumatore è quindi da evitare fortemente la condivisione del letto!
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