Disturbi del tratto gastrointestinale nel neonato

Alla nascita, i neonati devono adattarsi alla vita extra-uterina ed è per questo motivo che avvengono numerose modificazioni anatomiche e funzionali che coinvolgono i diversi sistemi e apparati del loro corpo.
L’apparato gastrointestinale risulta ancora immaturo ed è per questo che nel primo anno di vita è facile che si manifestino diversi disturbi: questi solitamente sono lievi e transitori e tendono a risolversi naturalmente entro il primo anno di vita.
Tra i disturbi più comuni del tratto gastro-intestinale nel neonato troviamo il reflusso gastroesofageo, le coliche gassose e la stipsi.
Il reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è un fenomeno che si verifica durante i primi mesi di vita e consiste nella risalita del contenuto gastrico nell’esofago o nella cavità orale. I sintomi più comuni sono pirosi, rigurgito acido, vomito, difficoltà digestiva, tosse ed esofagite.
Nei pazienti così piccoli questo disturbo può essere causato da diversi fattori, in cui gioca un ruolo fondamentale il tono dello sfintere esofageo inferiore (cardias) che costituisce una barriera pressoria contro il reflusso.
Nei primi mesi di vita questo fenomeno fastidioso è dettato spesso dall’immaturità dell’apparato digerente e in particolare dall’immaturità del cardias che dovrebbe impedire la risalita del cibo chiudendosi, quando questo non avviene o non avviene in modo funzionale, si ha la manifestazione dei sintomi. È una condizione fisiologica nei primi tre mesi e può risolversi o meno spontaneamente.
Le coliche gassose
Le cosiddette “coliche gassose” costituiscono un disturbo neonatale molto comune e vengono definite come una “sindrome comportamentale” caratterizzata da crisi inconsolabili di pianto improvviso e dolorabilità intestinale con frequente emissione di aria.
La definizione più comune utilizza il pianto come criterio identificativo del disturbo, per parlare di coliche del neonato, infatti, le crisi parossistiche di pianto devono durare più di tre ore al giorno per tre giorni o più alla settimana e per tre o più settimane consecutive.
I sintomi più comuni sono: pianto improvviso e inconsolabile che esordisce senza una causa apparente, irritabilità ed irrequietezza, arrossamento del viso, tensione addominale, irrigidimento delle braccia e flessione delle gambe sulla pancia, emissione di aria.
Nel corso degli anni sono state formulate diverse teorie sulla causa delle coliche nei neonati (ingestione d’aria durante il pasto, alimenti assunti dalla mamma non graditi o tollerati dal neonato, allergia o intolleranza al latte, una problematica infiammatoria intestinale, stress, ecc.) e, nonostante queste siano spesso accompagnate da emissioni di gas, solo in pochi casi la causa sembrerebbe essere rappresentata da un problema intestinale.
Infatti, sembrerebbe che più spesso la colica potrebbe rappresentare una modalità di esprimere il pianto da parte del neonato. Si pensa infatti che siano dovute a un’immaturità nel suo modo di controllarsi ed esprimersi.
Stipsi
È un disturbo molto comune che si manifesta con un malessere addominale più o meno intenso, scarsa frequenza nell’emissione delle feci che saranno di consistenza dura e, talvolta, con dolore durante l’evacuazione. Perché si possa parlare di stipsi è necessario che il ritardo o la difficoltà a espellere le feci duri 3-4 giorni, per almeno un mese.
Le cause possono essere diverse, una volta escluse le problematiche mediche, si può andare a cercare un’alterazione del funzionamento di alcuni organi, sistemi o muscoli collegati all’apparato gastrointestinale.
Che cosa può fare l’osteopatia per migliorare la qualità di vita di un neonato che soffre di uno o più di questi disturbi?
L’osteopatia è una disciplina sanitaria che si basa su principi di interrelazione tra struttura e funzione del corpo, dove l’approccio alla salute dell’intera persona, tramite terapia manuale, permette al corpo di migliorare la funzione fisiologica e l’omeostasi che sono in quel momento alterate consentendo di ripristinare lo stato di salute.
L’obiettivo è quello di migliorare la funzionalità di tutte quelle strutture che possono direttamente o indirettamente essere la causa del disturbo.
In ambito pediatrico, l’osteopatia supporta la crescita dei piccoli pazienti rispetto ai disturbi comuni dell’età evolutiva.
La visita osteopatica prevede inizialmente una valutazione globale dello stato di salute del paziente, che include un’anamnesi e una visita accurata, in questo modo il professionista è in grado di individuare l’origine dello scompenso nel corpo e, basandosi su questo, stabilire il tipo di approccio, l’area e le tecniche da utilizzare e su cui focalizzarsi.
Inoltre, seguendo dei semplici consigli riguardo esercizi e posizioni in cui mantenere il neonato, i genitori possono amplificare l’approccio manuale specifico dell’osteopata rendendolo più duraturo del tempo.
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